Aperto alla fine del 2000, è un ristorante a gestione cinese piuttosto grande, con due salette arredate con tavoli occidentali e un salone con kaitenzushi. Se non vi dispiace stare in un ambiente che, sotto la pelle, è ancora molto cinese, potrete apprezzare una cucina discreta e a prezzo abbastanza contenuto.
Il brodo dell'udon è anche migliore di quello di alcuni ristoranti giapponesi. I cuochi hanno fatto esperienza in Europa e a Milano sotto la guida dei loro colleghi giapponesi e sembrano aver appreso bene la lezione. Consigliato per un pasto informale. Una curiosità: la trascrizione dei kanji che compongono il nome è sbagliata, dovrebbe essere ooba (letteralmente grande foglia), che è un altro nome per aojiso, una foglia verde che si mette ad esempio come ornamento nei piatti di sashimi e che, in altri casi, si mangia anche (aojiso, a sua volta, significa aoi shiso, cioè shiso verde, poiché questa foglia esiste anche in colore viola).