Ambiente: Due sale gialline, dalle tovaglie alle pareti, che non lasciano impresso un particolare ricordo, se non un senso di confort e di pulizia. Che comunque non è cosa da poco. Il servizio è premuroso, perciò lo si perdona anche se difetta di comunicativa e non esce mai dai binari di un anonimo rigore. La cuina? Non è detto che ogni pasto debba essere una degustazione sopraffina e spiazzante. Qui si viaggia in una sana normalità.Cucina: Taglioni alla vesuviana (con moscardini in umido), pappardelle con ragù, ravioli di branzino con scampetti, ravioli di cernia con sugo di scorfano, garganelli alla finta carbonara, petto d'anatra all'aceto di mele, tagliata di manzo con lardo di Colonnata, cotoletta alla palermitana (impanata, ma alla griglia), tris di tartare (samone, spada, tonno), frittura di pesce, treccia di branzino al vapore all'aceto balsamico, padellata di carne e padellata di mare.