Ristorantimilano

Conte Camillo

Piazza Cavour, 3

Milano - MI

Mezzi pubblici: Metro: Montenapoleone - MM3 - Bus: 1, 2, 61, 94

Prenotazioni: 02 6570516

Giorno di chiusura:
sabato e domenica
Orari di apertura:
a pranzo e cena
Tipologia cucina:
Italiana
Struttura:
Cantina:
Nazionale e Internazionale
Prezzo medio:
30/40 euro
Ideale Per:
Coppie, Aziende, Business, Romantico, Matrimoni, Battesimi
Aperitivo:
Pranzo:
dalle ore 12.00 alle ore 15.00
Spazio all'aperto:
Numero coperti:
50
Servizi:
                       
DDescrizione Conte Camillo Milano
Sfiora il Quadrilatero della Moda. Ma segue uno stile personale. È collegato all'Hotel Cavour. Ma ha una sua identità. Respira atmosfere internazionali. Ma vanta un'accoglienza tutta italiana. Il ristorante Conte Camillo è un raffinato e rilassante salotto, denso di fascino e prezioso di classici arredi. Uno spazio avvolgente e dall'anima semplice. Ideale tanto per una cena informale quanto per un romantico tête-à-tête. A caratterizzarlo? I dettagli: ripiani e portali in marmo, pareti in stucco veneziano naturale, sedute in tessuti Fortuny (ispirati a broccati e damaschi), parquet in noce nazionale e opere di Luciano Bartolini. Mentre a tavola compaiono porcellane Schönhuber Franchi, Villeroy & Boch e Rosenthal, nonché argenterie d'epoca. Per un'elegante mise en place, completata da un servizio accurato.

EQUILIBRIO E LEGGEREZZA - Armonia. Questa la parola d'ordine della cucina firmata dallo chef Salvatore Biondo, origini trapanesi e cuore milanese, radici nel Sud d'Italia ma pensiero vagante per le diverse regioni. Da cui trae spunto per ricette in equilibrio tra memoria ed estro, leggerezza e solidità della materia prima. Sempre di eccellente qualità. "Nel piatto cerco di mettere l'essenziale, senza mai stravolgerlo o eleborarlo eccessivamente", dichiara cuoco Salvo. Risultato? Pietanze dalle linee pulite, che giocano con cromie e consistenze, con levità e mediterraneità. Navigando fra mare e terra. Ecco allora la Valtellina: millefoglie di bresaola con Casera, insalatina novella e salsa al Bitto. Il Piemonte e la Lombardia: ganassino di manzo brasato su rombi di polenta alla piastra. Milano: risotto ai pistilli di zafferano e cotoletta (a orecchia d'elefante) con battuto di pomodorini e rucola (in una ciotolina). Non dimenticando di andare più lontano: tagliolini neri con broccoli, frutti di mare e pomodorini di Pachino; insalata di carciofi crudi, Pecorino Romano e melagrana; medaglioni di coda di rospo (cotto sottovuoto) su letto di lenticchie di Castelluccio e salsa al basilico; e crema di cannellini con cubetti di manzo (a bassa temperatura) spadellati alla paprica dolce. Pietanze aromatiche, virtuose di verdure, erbe e soavi spezie.

SAPORI IN MOVIMENTO - Cambia circa ogni due mesi il menu. Seguendo stagionalità e maturazione degli ingredienti. Per manicaretti sempre autentici. Come le capesante gratinate in salsa di corallo e dragoncello: il timballo di riso (pilaf) alla milanese con ortaggi, fiore di zucca farcito alla Robiola di Roccaverano e salsa al pesto; gli spaghetti alla chitarra con pomodori secchi e freschi, gamberi di Mazara e bottarga di muggine di Cabras; e il trancetto di branzino con patate violette, pomodorini confit e zucchine tornite. E i formaggi? Godono di una carta-lattea, per un iter ad hoc: pecorino di fossa, toma di Artavaggio (nel Lecchese), Bitto, Grana Padano, Castelmagno e bûche de chèvre, accompagnati da mostarde e marmellate artigianali. Anche se, poi, il dolce non manca: crema di yogurt e mascarpone con ananas candito al miele e stecca di vaniglia; sfogliatina alle fragole e tortino di cioccolato caldo con crema di mascarpone e marron glacé. Ideali in tandem con un Torcolato di Breganze o un bianco sardo da uve stramature by Masone Mannu. Nettari pregiati, facenti parte di una lista che spazia in tutte le regioni, annoverando etichette come il Rosso del Conte di Tasca d'Almerita, il Nobile di Montepulciano di Ruffino, il Duca Enrico (Nero d'Avola della maison Duca di Salaparuta) e il Solaia dei Marchesi Antinori. Tanto, il maître Alberto Rimoldi sa ben consigliare. Non trascurando di indicare mezze bottiglie e vini al calice.

COCKTAIL & TEA - E prima di cena? Un drink al The English Corner. Angolo di charme dove il bartender Aibes Davide Dal Barco shakera e miscela mirabilia al sorso. Da provare, il Negroni Sbagliato, preparato con Bitter Campari, Martini Rosso e Franciacorta Ca' del Bosco e servito con corredo di stuzzichini. Dopocena è invece ottimo il Bourbon Strip, a base di Bourbon, liquore Drambuie (mix di whisky e miele), Porto Rosso e gocce di Ramazzotti. Ma il bar (aperto dalle 10.30 alle 24) si presta pure per il tea time, grazie alla nicchia tutta british, e per un break ritmato da sfiziosi snack o da fromage à la carte. Da assaporare anche sui divani della hall, fra bozzetti di Gio Ponti e quadri di Ambrogio Alciati.

BUSINESS LUNCH - Al mezzodì va in scena un business menu che varia settimanalmente. Perfetto per una colazione di lavoro o un pranzo d'affari. A scelta, antipasti, primi e secondi da ordinare singolarmente oppure in abbinata (due portate con contorno e acqua minerale a 25 Euro). In alternativa, piatti unici bilanciati e ipocalorici. Ricordando che, per eventi privati e aziendali, a disposizione vi è anche la Terrace, oasi soft con "panorama".

COME ARRIVARE - Raggiungere il ristorante è facile. Basta percorrere la galleria a "L" fra Piazza Cavour e via Fatebenefratelli, che conduce sino all'ingresso.

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