Ristorantimilano

C'era una volta un Re

Via Lago Malaspina, 2

Milano - MI

Mezzi pubblici:

Prenotazioni: 027531100

Giorno di chiusura:
lunedi e martedi acena
Orari di apertura:
a pranzo e cena
Tipologia cucina:
Toscana
Struttura:
dehors
Cantina:
nazionale
Prezzo medio:
Ideale Per:
Coppie, Gruppi, Famiglie, Aziende, Feste
Aperitivo:
Pranzo:
Dalle 12.30 alle 14.30
Spazio all'aperto:
si
Numero coperti:
50 coperti
Servizi:
                       
DDescrizione C'era una volta un Re Milano
C'era una volta un re, seduto sul sofà che disse alla sua serva: “Raccontami una storia”… e la storia incominciò: C'era una volta un re…

… Era il 1952, Paolo Aldera, nativo di Pescia (PT), già dal 1949 lavorava a Milano come cameriere e barista. Un giorno venne chiamato a sostituire un amico cameriere presso una trattoria rustica aperta solo in estate e situata sul Laghetto Malaspina vicino all'Idroscalo, meta delle gite domenicali dei milanesi.

La Toscana era ancora nel suo cuore, con i suoi paesaggi che tutti conosciamo, ma il suo lavoro era a Milano, così decise che l'unico posto ancora immerso nella natura , dove avrebbe potuto ritrovare un angolo della sua terra, era proprio la trattoria sul Laghetto Malaspina, dove aveva lavorato tre anni prima.

Da cameriere diventò gestore, insieme alla moglie Marisa, che sposò nel 1956.

Nella gestione del ristorante venne coinvolta attivamente tutta la famiglia: Marisa in cucina, Paolo in sala con figli Gabriele ed Elena ancora piccoli, ma già coinvolti.

La costruzione del nuovo complesso Milano San Felice costruito a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 avrebbe comportato la chiusura del Ristorante se il mutamento del piano regolatore non avesse permesso a Paolo e Marisa di acquistare nel 1978 la proprietà. Da quel momento ad oggi la trattoria ha subito continue modifiche strutturali e abbellimenti degli interni e tutta la famiglia vi si è dedicata con anima e corpo. Papà Paolo trasmise ai figli oltre all'attività una grande passione per l'accoglienza e la qualità.

Il Malaspina divenne famoso per il banqueting, ma il desiderio di proporre ancora un angolo di toscana era ancora vivo.E la storia continuò: con l'aiuto del marito di Elena, Emiliano Genoncelli, prese forma l'idea di modificare una parte del locale e ricreare il sapore della tradizione: l'hostaria C'era una volta un re…Paolo purtroppo morì proprio sul nascere dell'idea, quando ancora il nome del nuovo locale non era stato deciso. Ma il “re” del lago Malaspina ancora oggi regna in ogni “granello” del ristorante.Il 29 maggio del 2002 l'hostaria C'era una volta un re…venne inaugurata, proprio nel giorno in cui Paolo avrebbe compiuto il suo settantaduesimo compleanno.Un angolo fuori dal tempo, l'atmosfera di casa in un ambiente rustico, sincero, ricco di ricordi e tradizione, la cucina toscana rivista ma non troppo per non dimenticare le ricette di Marisa e le sue origini.Il locale è piccolo e volutamente raccolto per ospitare pochi buongustai (si consiglia la prenotazione), salette da 20 coperti al massimo per un totale di 50 posti nel quale troneggiano camini d'altri tempi e travature in legno.

Le specialità vengono proposte su liste rigorosamente stagionali. A queste si aggiungono le degustazioni di pecorino che i proprietari acquistano personalmente da un pastore di Borgo a Buggiano (PT), l'olio extra vergine tipico toscano , l'aceto di Chianti fatto in casa dallo zio di Lucca, le olive nostrali lucchesi e il farro della Garfagnana che completa alcuni piatti proposti. Tra gli antipasti un assortimento di salumi e lardo di Colonnata, i fegatelli spadellati e la variazione di crostini tradizionali. E per chi desidera il pesce: le code di scampo arrostite sull'insalatina di puntarelle o la zuppetta di moscardini in galera alla maremmana .

Sfiziosi con un tocco di fantasia i primi piatti che non lasciano mancare in autunno e inverno la tipica ribollita , gli gnudi al burro e salvia e gli strozzapreti all'uovo con salsiccia toscana e porcini. Preparati a mano in primavera i tortelloni, ripieni di seppie del Tirreno, serviti con sfilaccini di granchio, pomodorini e zucchine croccanti e gli gnocchi di patate e rape rosse con vellutata di fave fresche e porri. In estate i ravioli con patate, petto d'anatra e porcini e il risotto ai fiori di zucca e scampi con pistilli di zafferano.

Tra le specialità alla brace cucinate sul grande camino in sala, la lombata di cervo e il particolare controfiletto di bisonte; la salsiccia toscana, il galletto alla diavola e la fiorentina non mancano mai. I secondi tipici propongono a seconda della stagione: il cinghiale in salmì con la polenta, il cacciucco alla livornese, la spigola di mare in crosta con ripieno di asparagi e fagiolini, i gamberoni reali su crema di ceci pistoiesi.

Buona e ben curata la carta dei vini proposti anche a bicchiere.

Nota di merito anche per i dessert cucinati in casa tra i quali non mancano mai la crostatina di mele tiepida con crema inglese e il superbo tortino di cioccolato fondente dal “ cuore tenero”.

Insolita e gradita la carta dei caffè tostati a legna di varie provenienze, dove però non viene dimenticato la classica miscela servita con la moka. E per finire in dolcezza… i cantuccini fatti in casa secondo la vecchia ricetta con il tipico Vin Santo, per invitare a restare ma anche a ritornare.


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